sabato 6 aprile 2013

Essere adolescenti oggi. Crescere ed educare nell’epoca contemporanea

Serata culturalmente impegnativa quella proposta dall’ Associazione “Civiltà Italiana” venerdì 5 aprile 2013. L’argomento proposto, l’adolescenza, ha attirato un pubblico numeroso, superiore alle attese, che ha seguito con interesse l’esposizione della Dott.ssa Laura Porta, cui sono seguite le domande dei partecipanti. Domande incentrate soprattutto sul comportamento che i genitori dovrebbero tenere con figli nell’età adolescenziale e sulle iniziative per controllare i comportamenti cosiddetti a rischio.

La Dott.ssa Laura Porta, psicoterapeuta e psicoanalista, Meda, socio fondatore dell’associazione Jonas Onlus, spiega i punti che caratterizzano l’adolescenza contemporanea parlando delle responsabilità di ognuno, genitori, insegnanti, ragazzi, per prevenire malesseri che potrebbero divenire patologici.
Il suo intervento è mirato a sottolineare le responsabilità degli adulti (insegnanti e genitori) in relazione all’interesse primario della corretta crescita dei giovani.
Prende in esame i diversi “attori” nella odierna società.
I genitori sono angosciati dall’essere amati, da questo deriva la difficoltà a porre dei limiti che comportano “fatica” per essere mantenuti.
Inoltre sono ossessionati dal culto delle  prestazioni e delle performances ottime per i propri figli, che devono sempre mirare al massimo possibile, quando invece è di fondamentale importanza per gli adolescenti in questa fase della crescita personale potersi “perdere” per poi “ritrovarsi”, il “fallire” per poi “recuperare” .
Sottolinea anche l’importanza per il giovane di avere un “luogo” (famiglia-casa) in cui tornare per ritrovarsi.
Gli insegnanti sono oggi un ceto sociale malpagato, non ascoltato, proletarizzato, essi sono spesso chiamati a supplire alle mancanze educative delle famiglie. Hanno la grossa responsabilità di trasmettere non solo competenze ma anche la passione per la propria materia.
I ragazzi sono considerati “potenziali consumatori”, non hanno i tempi necessari a consolidare, a far sedimentare le esperienze, consumano troppe esperienze e troppo velocemente. Crescono nel culto del successo facile. Non sono disposti a “far fatica” per raggiungere una meta, sono disabituati a farlo. Si trovano in una fase critica della propria vita: vorrebbero separarsi dai genitori, talvolta si contrappongono all’adulto in maniera brutale per trovare un a propria via. Tuttavia hanno anche un forte bisogno di una casa dove tornare, degli affetti famigliari che li accolgano. Hanno bisogno di limiti fermi.

Una buona prevenzione dei malesseri adolescenziali è che gli adulti contribuiscano a trasmettere ai ragazzi stimoli culturali, valori, passioni, che possano far trasparire la convinzione che la vita valga la pena di essere vissuta, insieme a limiti e leggi ben precisi ed invalicabili.









per ascoltare tutta la conferenza segui il link :

http://www.lauraporta.it/2013/04/07/psicoanalisi/essere-adolescenti-oggi-crescere-ed-educare-nellepoca/